Cos’è la storia dell’arte

Da ciò che abbiamo definito nella precedente lezione, diamo ora due semplici definizioni di «stile» e di «poetica». Con il termine «stile» intenderemo l’insieme di scelte formali che accomunano le opere di un singolo artista o di un intero periodo storico. Con il termine «poetica» intenderemo invece l’insieme di scelte contenutistiche che accomunano le opere di un singolo artista o di un intero periodo storico.

Il passaggio da una stagione ad un’altra della storia dell’arte avviene per un cambio sostanziale o dello stile o della poetica, o di entrambi, che accomuna gli artisti di un certo periodo. Questo passaggio può avvenire con due procedimenti fondamentali, che potremmo definire di continuità o di rinnovamento. Nel primo caso, la stagione precedente tende ad essere assorbita dalla nuova, che nasce come evoluzione della precedente. È il caso dell’arte romana che nasce come evoluzione di quella ellenistica ed etrusca, o dello stile gotico che nasce come evoluzione del romanico. Nel secondo caso, il susseguirsi delle stagioni artistiche prende un aspetto di più intesa polemica, dove il nuovo nasce per superare, rifiutandola, l’arte precedente. È il caso, ad esempio, dell’arte neoclassica che nasce dal rifiuto dell’arte barocca.

La storia umana non sempre ha avuto una consequenzialità diretta, per cui alcune situazioni artistiche sono rimaste prive di rapporti e scambi con altre civiltà artistiche. Tuttavia, considerando la nostra arte occidentale come un unico filo che si è dipanato dalla preistoria ad oggi, la tradizione storiografica tende a suddividere questa storia in quattro grandi blocchi:

  1. Le culture primitive e arcaiche: comprendono le prime manifestazioni artistiche conosciute dell’età preistorica, e quelle delle grandi civiltà dell’antichità, quali l’arte egiziana, l’arte sumerica, l’arte cretese, l’arte micenea, ecc.; questo periodo copre un arco di tempo molto ampio: va dal 30.000 a.C. fino al 1000 a.C. circa.
  2. Le culture classiche: comprendono le manifestazioni artistiche nate in Grecia e di lì diffusesi in tutto l’Occidente prima con le conquiste di Alessandro Magno e poi con l’impero romano; questo periodo va all’incirca dal 1000 a.C. alla caduta dell’impero romano avvenuta nel 476 e viene in genere diviso in tre grandi periodi: l’arte greca, l’arte ellenistica, l’arte romana.
  3. Le culture medievali: comprendono i fenomeni artistici che hanno contraddistinto l’Europa dal crollo dell’impero romano d’occidente alla nascita dell’umanesimo; è un arco temporale di circa mille anni, che va dalla caduta dell’impero romano (476) giunge fino agli inizi del 1400. In genere viene diviso in due grandi blocchi: il periodo fino all’anno Mille viene definito «alto medioevo», il periodo dopo l’anno Mille è invece chiamato «basso medioevo».
  4. Le culture moderne: prendono avvio con l’umanesimo e il rinascimento, per giungere fino ai giorni nostri. Questo periodo, quindi, copre l’arco temporale dal 1400 ad oggi, e vede il susseguirsi di numerosissimi periodi: l’arte rinascimentale e manieristica che giunge fino alla fine del XVI secolo, l’arte barocca che va dagli inizi del Seicento alla metà del Settecento, l’arte neoclassica che copre la seconda metà del Settecento ai primi decenni dell’Ottocento, l’arte romantica che si sviluppa nella prima metà dell’Ottocento, e così via.

Questo schema ha un valore molto relativo per ciò che riguarda i nostri scopi, e riflette solo una specializzazione di studi in ambito accademico. I primi due periodi sono infatti oggetto di studio soprattutto da parte degli archeologi. Il terzo periodo è invece studiato dai medievisti, mentre il quarto è il campo di lavoro degli storici moderni e contemporanei.

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