LA PENNA AD INCHIOSTRO

Strumento

Le penne a cannuccia sono le più indicate per chi inizia: si possono usare con una grande quantità di pennini metallici, da intingere direttamente nell’inchiostro. Le penne stilografiche hanno una varietà di pennini piuttosto limitata, ma presentano il vantaggio di possedere un serbatoio d’inchiostro che evita di intingere continuamente il pennino nel calamaio. Tra le penne a china con serbatoio ricordiamo le graphos e le rapidograf. Le graphos sono dotati di pennini di otto forme di base diverse, ognuna delle quali, a sua volta, è reperibile in otto spessori differenti. La rapidograf è dotata di punte intercambiabili (non pennini) formate da sottili tubicini metallici attraverso cui defluisce l’inchiostro. L’inchiostro di china è indelebile e coprente, e può essere usato con tutte le penne ad eccezione di quelle stilografiche, per le quali si deve adoperare l’apposito inchiostro stilografico. Il supporto più adatto per questa tecnica è una carta liscia e consistente.

Tecnica

Il disegno a penna richiede un tratto molto sicuro poiché è difficilmente cancellabile; è perciò opportuno farlo procedere da una traccia abbastanza particolareggiata, a matita. Il segno ottenuto dipende dal tipo di pennino, dalla sua inclinazione e dalla pressione della mano. Si può ottenere la definizione del chiaroscuro con l’accostamento di tratti più o meno intensi e ravvicinati o anche sovrapposti e incrociati, in modo da creare trame di varie tonalità. Si possono realizzare passaggi di chiaroscuro molto espressivi dal bianco assoluto delle parti in luce, al nero compatto per l’ombra intensa, non solo sfruttando inclinazioni del tratteggio e degli intrecci, ma anche lo spessore delle linee e l’addensamento dei punti. La china può essere anche stesa con un pennello; può inoltre essere accostata ad altre tecniche, per es. l’inchiostro diluito con acqua ed usato come l’acquerello o il pastello. Gli schizzi e gli appunti grafici eseguiti a penna sono molto espressivi.

Storia

L’inchiostro di china si ricava da una miscela di sostanze naturali. Inventato dai cinesi, fu usato per la scrittura già nell’antico Egitto. I monaci, nel Medioevo, diffusero in Europa l’uso della scrittura e del disegno a inchiostro di china, utilizzando penne d’oca o canne di bambù. Dal Rinascimento in poi il disegno a inchiostro di china diviene una tecnica usata da tutti i più grandi artisti: da Botticelli a Leonardo da Vinci nel Quattrocento, dal tedesco Dürer all’olandese Rembrandt nel Seicento, dal francese Matisse allo spagnolo Picasso in questo secolo.

 Vincent Van Gogh, il mare a Saintes-Maries de la mer, 1888.

Penna e inchiostro su carta, 24,2×31,6 cm. Bruxelles, Musée d’art moderne.

 Gino Rossi, Figure nel paesaggio, inchiostro su carta, 1919, Collezione privata.

You may also like...