IL MOSAICO

Strumento

Un vero mosaico formato da tessere è difficilmente realizzabile a scuola; tuttavia puoi utilizzare carte colorate, chicchi o semi di cereali, di legumi o di altre piante (grano, mais, riso, lenticchie, fagioli, caffè, ecc.). Se usi carte colorate il procedimento non è diverso dal collage; hai di bisogno di forbici, colla e cartoncino su cui incollare i pezzetti di carta.

Tecnica

Il mosaico è una tecnica che consiste nell’incastrare su una superficie (pavimenti, parete) piccoli dadi di pietra, marmo, pasta di vetro, secondo un disegno tracciato in precedenza. Visto a giusta distanza, l’insieme di queste schegge o dadi (chiamati anche tessere) ha l’unità di un dipinto, anche se i colori cambiano senza sfumature da una tessera all’altra. È possibile disponendo di un’ampia gamma di colori, ottenere passaggi cromatici accostando tessere di tonalità degradanti. Per realizzare un mosaico di carta utilizza un cartoncino preferibilmente scuro. Come carta colorata da incollare puoi usare quella di giornale e riviste; il settore pubblicità è quello che offre più materiale. Sul cartoncino traccia un disegno semplice con un contorno spesso, quindi scegli i colori della carta. Taglia delle striscioline, poi, sovrapponendole, riducile ancora in quadratini (sono le nostre tessere). Spalma di colla il cartoncino e inizia a collocare le tessere in piccoli spazi, disponendole, con l’aiuto delle pinzette, in modo leggermente distanziato, per far trasparire il colore del fondo. Puoi sistemare le tessere in modo regolare, seguendo l’andamento del disegno, o anche disporre in modo irregolare, e comunque molto importante mantenere costante il tipo di disposizione e scegliere con attenzione i colori per creare sfumature o contrasti.

Storia

La tecnica del mosaico, risale alla civiltà della mesopotamica. I Sumeri usavano piccole tessere di terracotta smaltata per decorare facciate e pilastri. Il mosaico ebbe vasta diffusione anche nell’antico Egitto. Gli egizi lo adoperarono per abbellire edifici sacri e i palazzi dei personaggi più importanti. Gli scambi commerciali e culturali ne diffusero l’uso in Grecia, a Roma, e successivamente in tutto l’Impero romano, come decorazione sia di pareti che di pavimenti. La tecnica del mosaico raggiunse il suo massimo splendore tra il V e il VI secolo a.C., e conobbe, con i Bizantini, una nuova grande fioritura. Mutato nei soggetti e nelle tecniche di esecuzione, il mosaico trionfò a Ravenna, a Venezia, in Sicilia. Sostituito in seguito dalla pittura murale, il mosaico ha ritrovato agli inizi del Novecento curiosi impieghi in architettura grazie all’architetto spagnolo Antonio Gaudì, che a Barcellona ha utilizzato giganteschi tasselli policromi di maiolica per decorare case, padiglioni, edifici di ogni genere da lui ideati. L’effetto è suggestivo, la concezione estraneamente orinale.

L’imperatrice Teodora e il suo seguito, VI sec. Particolare. Ravenna, Basilica di San Vitale.

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