L’ACQUARELLO

Strumento

I colori ad acquerello sono trasparenti e solubili in acqua. In commercio si trovano nei tipi: solidi (panetti e pastiglie confezionati in scatole di plastica o metallo, il cui coperchio serve anche come tavolozza; i ricambi vengono venduti in contenitori singoli), cremosi (in tubetto come le tempere) e liquidi (in boccette con contagocce). I pennelli devono essere morbidi, in pelo di bue o di martora, e dopo l’uso devono essere accuratamente lavati con acqua e sapone neutro. Si consiglia di utilizzare la carta per acquerello che è più ruvida e spessa di quella normale e trattiene meglio il colore molto diluito.

Tecnica

La caratteristica dell’acquerello è l’assoluta trasparenza ottenuta diluendo il colore con molta acqua. È una tecnica piuttosto difficile perché non ammette errori o ripensamenti: la caratteristica che la contraddistingue è proprio la spontaneità. È preferibile una forma incerta ad una con troppi rifacimenti perché il risultato perderebbe freschezza. innanzitutto appoggia la carta su una tavola (compensato o masonite) più grande e fissala con un nastro adesivo lungo i bordi perché, una volta bagnata, tende ad arricciarsi. Prima di iniziare il lavoro è opportuno inumidirla completamente con una spugna imbevuta d’acqua ed attendere che si asciughi, a meno che tu non voglia ottenere particolari effetti di umido su umido. Il pennello deve sempre essere impregnato d’acqua ed il supporto leggermente inclinato per evitare le sgocciolature. Il colore bianco non si usa. La luminosità si ottiene invece lasciando intatto il bianco della carta; è utile far precedere la colorazione da una traccia sommaria a matita. Procedi nel lavoro per velature successive, iniziando sempre dall’alto con toni chiari e colore molto diluito. Quando è asciutto sovrapponi una seconda velatura; il terzo passaggio, con il quale dovrai definire le forme, sarà di un colore più intenso (meno diluito) per le zone più scure. È preferibile non usare il colore nero ma sostituirlo con mescolanze di rossi e di blu. Puoi ottenere effetti simili all’acquerello con le matite colorate acquerellabili, utilizzabili in vari modi: bagnando prima con l’acqua il supporto di dipingere e passando poi il colore, che, essendo solubile, si stempera; intingendo la punta della matita in acqua; utilizzando la matita asciutta e bagnando poi le zone colorate con un pennello.

Storia

Già noti agli Egizi, che gli usavano per decorare i loro papiri, gli acquerelli erano impiegati nel Medioevo per illustrare manoscritti e colorare xilografie (stampe ottenute con matrice in legno). Il primo grande artista che utilizza questa tecnica, per dipingere paesaggi, è il tedesco Albrecht Dürer.  Un altro acquerellista dell’Ottocento è l’inglese Joseph M. W. Turner, mentre nel Novecento si distinguono lo statunitense Ben Shahn e lo svizzero Paul Klee.

Kandinskij, primo acquerello astratto

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