GLI ACRILICI

Strumento

Gli acrilici sono colori in polvere mescolati con leganti chimici (collanti). La fortuna degli acrilici in campo artistico è dovuta alla loro notevole resistenza agli agenti atmosferici e alla luce solare: la superficie e la qualità del colore, infatti, non si alterano nel tempo. Una volta asciutti si possono lavare (a differenza della tempera).

Tecnica

Questa tecnica è simile a quella della tempera. Si possono stendere i colori su qualsiasi supporto dopo averli mescolati con acqua o con diluente acrilico, per ritardarne l’essiccazione ed aumentare la brillantezza. I colori acrilici stesi in strati sottilissimi, asciugandosi formano una leggera pellicola impermeabile e flessibile; strati spessi di colore non diluito possono essere applicati anche con una spatola e lavorati in rilievo. Gli acrilici si essiccano rapidamente; per questo pennelli e le tavolozze devono essere immediatamente puliti dopo l’uso, per evitare incrostazioni di colore. Gli acrilici trovano largo impiego oltre che per i murales, nel campo pubblicitario e possono anche essere associati ad altre tecniche come la pittura ad olio.

Storia

La nascita e la perfezione dei colori acrilici si devono ad alcuni pittori messicani: José Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros. Intorno agli anni venti i loro dipinti murali esterni, testimonianze di protesta contro l’ingiustizia sociale che regnava nel loro paese e negli altri Stati dell’America Latina, erano realizzati con la tecnica della pittura ad olio. Questi dipinti murali, esposti nell’azione dei raggi solari diretti e degli agenti atmosferici, sbiadivano e si screpolavano. Il gruppo di artisti cominciò così la ricerca di nuovi diluenti e leganti dei colori in polvere, e nel 1936, visti i risultati positivi dell’acrilico, Siqueiros allestì a New York un laboratorio destinato a sperimentare la nuova tecnica pittorica.

Salvo Maria Fortuna. Estate 2018 Acrilico su tela 50 x 70 cm

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